Una delle parole più utilizzate negli ultimi tempi, talvolta anche a sproposito, è “smart”…..che gli anglosassoni usano per dire facile, intelligente, svelto, vestito alla moda, energico. Pare che improvvisamente tutti si siano risvegliati con un forte desiderio di essere smart, vivere in una smart city, avere una smart card, esservi invitati ad un evento smart. Ma dopo le inevitabili piogge di critiche sulle intrusioni dei vocaboli inglesi nella lingua parlata a cui i dizionari italiani hanno già dato spazio…… Treccani on line risponde con una spiegazione del termine ed esaustiva suddivisione in vari simboli del mondo smart, ci si può chiedere il perchè di tanto successo?
Ho cercato una parola italiana che comprendesse al suo interno tutti i significati di smart e non l’ho trovata. Non l’ho trovata perché la somma delle traduzioni corrisponde a una modalità, individua uno stile. Allora non c’è perché la nostra lingua si innova più lentamente…un po’ come tutti i nostri sistemi? O perché a Londra le nuove tendenze di costume sono considerate immediatamente come un fenomeno sociale definito quindi a buon diritto meritevoli di avere una connotazione linguistica?? Allora vorrei aggiungere che smart vuol dire anche sostenibile, partecipato, amichevole se avvicinato al concetto di smart city, perché una città non può essere intelligente se non programma in base a quello che ha con lungimiranza e non è sensibile ai nuovi bisogni di chi la abita.
E così avanti coi piani strategici, con le road maps, le task force sinergiche e la governance. Si ipotizza una città dove tutti gli strumenti tecnologici possano essere organizzati su nuovi percorsi ma non è certo che tutti siano pronti, e non ovunque. Comunque nella nuova città, quella che studia le scelte sulla base di informazioni aggiornate e condivise, le banche dati saranno i nuovi campanelli di allarme, i sensori che indicheranno le strategie. Che meraviglia sulla carta! Come risponde il mondo- gadget? Quali sono i prodotti promozionali che si possono coniugare con questa nuova idea di città? Innanzi tutto il mondo esterno quindi tutti gli accessori o gli strumenti per camminare, fare nord walking, per andare in bicicletta in sicurezza, per divertirsi ed avere un comportamento ottimista e vitale?
La divisione tra smart e non-smart in effetti ricorda un po’ quella canzone di Giorgio Gaber su “ cos’è di destra e cosa di sinistra” ma tant’è …..qualcuno lo chiama “definire”.
Se sei smart usi la borraccia per esempio e siccome sei contrario ai consumi inutili vai in ufficio con la tazza termica o un piccolo thermos pieno della tua bevanda calda, se sei un giovane studente ed esci la sera hai la lucetta catarifrangente appesa allo zainetto, se in ufficio hai una finestra vicino alla tua scrivania attaccherai al vetro i tuoi caricatori solari e se infine dovrai suggerire al tuo capo l’acquisto delle shopper per la fiera di Francoforte gli consiglierai un materiale riciclato. Sei smart se le tue usb sono in legno o bamboo, le tue penne in amido di mais e se credi che, nel tuo piccolo, vuoi far parte della città intelligente.