Il Premio Nobel è il premio. L’agenda Moleskine è il gadget. Questo accostamento può far discutere, tuttavia il massimo riconoscimento dell’Accademia Reale Svedese fa sempre dibattito, mentre i block notes dell’italiana Moleskine mettono tutti d’accordo. Il loro marchio è recente, l’ispirazione secolare. Tutti i gadget personalizzati prodotti dall’azienda milanese sono ispirati ai taccuini di fine ‘800 su cui gli artisti vergavano pensieri, schizzi, appunti. Il modello di riferimento dell’attuale forma e fattura è dichiaratamente quello di Bruce Chatwin, scrittore e viaggiatore britannico. Non c’è dunque dubbio che l’origine dei Moleskine sia da Nobel.
Il Premio Nobel è il riconoscimento. È discusso come tutte le realtà molto popolari e ambite, a partire dal nome che porta, oscurato dal brevetto della dinamite. Raramente, come in questo 2016, l’assegnazione del titolo ha tenuto banco: dagli studi sui contratti di lavoro di Oliver Hart e Bengt Holmström a cui è stato assegnato il Nobel per l’economia, a quello per la letteratura conferito a Bob Dylan, con la notizia che in Italia è uscita in simultanea alla morte di Dario Fo, anch’egli Nobel per la letteratura nel 1997. Un annata di certo non banale.
Il Premio Nobel fa discutere nella sua definizione di economia, con il relativo riconoscimento istituito solo successivamente (1969) la fondazione del premio (1901) e per l’opinabilità che inevitabilmente coinvolge le politiche della pace cui è andata l’onorificenza. Questo è tutto il “male” che si può dire sul titolo di valore mondiale che ogni anno viene assegnato il 10 dicembre, giorno della morte dell’imprenditore e chimico svedese Alfred Bernhard Nobel, colui che investì in questa iniziativa di filantropia.
Un dato è certo, e spesso non pienamente considerato: motivazione intrinseca del premio è lo sforzo nella direzione di un aiuto per l’umanità. Si celebrano i bravi ma non solo. Si vuole esaltare il risultato ma anche l’iniziativa. Poi qualcuno resta fuori e le ingiustizie, in riconoscimenti come il Nobel, sono da un certo punto di vista inevitabili.
Dal presupposto di utilità sociale nasce il conferimento del Premio Nobel per l’economia a Oliver Hart e Bengt Holmström. La teoria dei contratti da loro studiata è giudicata per l’incisività sulla società che questa può avere. Si tratta di uno studio cominciato nei primi anni ’70, con lo scopo di intervenire sui problemi dell’architettura contrattuale, sui costi dei top manager in base alla produttività e altre analisi che oltre al mero ingaggio di lavoro producono una serie di conseguenze sull’intera struttura del lavoro. Nel comunicato dell’Accademia Reale di Svezia in cui si dà notizia del premio per l’economia, si parla dell’importanza della teoria dei due professori per “comprendere i contratti che tengono insieme le economie moderne e il funzionamento delle istituzioni, così come le potenziali trappole nel design dei contratti stessi”.
Sarebbe interessante sapere quanti dei contratti studiati dai due professori di Harvard e del Mit di Boston, sono stati firmati con un altro gadget da Nobel: la penna Montblanc. Il marchio tedesco condivide con il Nobel l’esclusività e la mission filantropica della propria iniziativa. Già dagli anni ’90 l’azienda ha intrapreso un dichiarato mecenatismo attraverso il suo marketing, producendo due linee di strumenti da scrittura dedicate agli scrittori e ai “patroni delle arti” ed istituendo il “Montblanc de la Culture, arts patronage award”, per i moderni mecenati delle arti.
Gadget e Nobel non costituiscono dunque un accostamento irresponsabile. Gli esempi li abbiamo in casa gadgetpersonalizzato.it.
Moleskine e basta. Pur essendo semplici taccuini, basta provarli per non farne a meno. Uno dei più versatili prodotti è il Set tre quaderni pocket: copertina in cartoncino nero, cucitura a vista sulla costa, 64 pagine a righe e tasca sul retro. Essenziale e per questo perfetto.
Il Taccuino professionale 15X21 è il Moleskine più diffuso. La copertina rigida è un piano perfetto di scrittura in caso di assenza di superficie di appoggio mentre la chiusura elastica è il suo tratto distintivo. Il taccuino ha un layout esclusivo dedicato alle annotazioni professionali, con pagine iniziali dedicate a Contenuti, Attività fondamentali, Pianificazione progetti, Obiettivi personali e di gruppo, pagine numerate, staccabili ed Elenco delle cose da fare, carta color avorio senza cloro, tasca interna espandibile con patella aggiuntiva dello stesso colore del taccuino, etichetta “in case of loss” stampata nel risguardo, nastrino segnalibro dello stesso colore del taccuino, fascetta riutilizzabile stampata con contenuti aggiuntivi sul retro, apertura a 180° e adesivi segnalibro inclusi in ciascun taccuino.
L’esperienza Moleskine non è solo nei block notes. I nuovi supporti di scrittura digitale hanno trovato nell’azienda milanese il prodotto per la loro custodia di eccellenza. La Cartella reporter porta tablet della Moleskine è caratterizzata da monogramma punzonato e tiranti delle zip metallici con logo. Idrorepellente, la cartella è realizzata in poliuretano nero satinato su supporto di tessuto, fondo preformato in poliuretano soft-touch, fodera color avorio. Chiusura con banda elastica, tracolla regolabile con fibbia scorrevole nascosta.
Un’altra griffe del mercato è Piquadro, con una linea dedicata alla salvaguardia dei numerosi dispositivi digitali in commercio. Si va dalle svariate cromie della custodia in pelle per iPad Blue Square, realizzata in pelle con patta pieghevole e compatibile con iPad 2 e nuovo iPad, a borse e zaini per il trasporto di tablet e notebook. Pulse è il nome della cartella in pregiata nappa con due scomparti porta pc/iPad, e dello zaino con dispositivo Connequ, un porta pc/iPad con tracker per non smarrire lo zaino o qualunque altro oggetto ad esso collegato.
E alla fine arriviamo a lei, la più scorrevole Montblanc Cruise Collection nera con finitura in platino. Per i Nobel non c’è bisogno di presentazioni, al massimo, come in questo caso, di una custodia degna di tanto tesoro. Ed è ovviamente compresa nel gadget personalizzato.
