Il cashmere è il punto più alto dei prodotti filati. Il cashmere condivide con altri tessuti simili la sola funzione per cui è concepito e lavorato: coprire, riparare dal freddo offrendo calore. Per il resto è altra merce, altro livello, altra carezza sulla pelle rispetto al più delicato dei filati. Il cashmere sta al tessile come un gadget personalizzato sta all’oggetto comune: un passo avanti nell’esperienza, nel contatto, nella soddisfazione di un bisogno. Come disse Coco Chanel: “Nessun uomo ti farà sentire protetta e al sicuro, come un cappotto di cashmere e un paio di occhiali neri”.
Il lanificio Fratelli Piacenza rappresenta una delle più antiche tradizioni italiane del settore, con anno di fondazione nel 1733. Conosciuta come Piacenza cashmere, sono suoi i filati pregiati selezionati da gadgetpersonalizzato.it per un messaggio che voglia andare oltre il solito.
Perché il cashmere è la fibra ! E’ stata sottratta al secondo livello di pelo (il Duvet) della capra Hircus, esemplare originario dell’Asia centrale e diffuso in tutto il mondo. Solo le capre himalayane e della Mongolia sviluppano questa rinomata caratteristica del manto, lavorabile solo in primavera, quando dopo il rigido inverno le Hircus cambiano il pelo. Il vello inferiore è la dote di questo manto che in un anno rilascia circa due-tre etti di fibra. Il miglior e più lungo Duvet lo danno le capre dei più alti altipiani asiatici e l’eccellenza è rappresentata dagli esemplari della Mongolia.
Il cashmere e le Compagnie delle Indie, la pashmina che scorre all’interno di un anello, i filati pregiati descritti da Marco Polo nel XIII secolo. Molti tessuti possono essere morbidi, in pochi sono avvolgenti, rari quelli capaci di far vivere la sensazione al solo sguardo.
La speciale fibra del cashmere è nella camera d’aria interna che isola dalle temperature più estreme. Un tessuto che ama l’acqua e il riposo, che si consiglia di non indossare per due giorni di seguito e di farlo respirare.
La Stola Pashmina è l’emblema delle lavorazioni del 100% cashmere, manifesta leggerezza. Il suo nome ha origine persiana, dove pashm è sinonimo di lana. Il mercato di questo prodotto ebbe un primo impulso diffuso in Europa nel 1800, grazie ad un generale di Napoleone che la presentò all’imperatore portando questi filati dall’Egitto. Tra mito e realtà, la pashmina è descritta alla corte di Maria Antonietta e persino nei palazzi dei Cesari.
Con le frange e rigorosamente a tinta unita, la Sciarpa Piacenza, in solo cashmere, è un classico della produzione del marchio italiano. La forza di questo pregiato accessorio è dimostrata dall’unico stile con cui lo si indossa: monocromatico. La versione più nota è in filato naturale…beige, ma in qualunque tessitura il cashmere esce a tinta unita. Semplicità come marchio di fabbrica di un tessuto che con la sua essenza raggiunge il vertice, senza altri interventi. Puro.
La sciarpa con passante in cashmere al 100% ha un intervento di stile per consolidare l’isolamento termico che la fibra garantisce intorno al collo. Si tratta di un prodotto più contenuto nelle dimensioni che fa della praticità la sua cifra distintiva nel mercato del settore. Un modo per indossare il cashmere dove occorre un tocco di sportività e funzionalità.
Nulla è scontato dietro un regalo: il valore in più sbanalizza qualunque cliché. Berretto e guanti pure cashmere sono quel passo oltre che distingue.
Chiudiamo con Supreme, la sciarpa 100% cashmere, trama fine per un tocco e un’accoglienza inconfondibili.