Rigida o pieghevole, corta o lunga un metro, colorata o total-black. No, non stiamo parlando di abiti né di poltrone ma di cannucce.
Anche se impariamo a bere dal bicchiere già intorno ai 6-7 mesi, la cannuccia è un oggetto che ci accompagna fin da bambini. Ormai diventata il simbolo di un’epoca, la troviamo ovunque dai fast food agli stabilimenti balneari, sugli scaffali dei supermercati, appesa ai succhini, nei banconi dei cocktail bar.
Hai mai provato a contare quanti drink multicolore ti sfrecciano sotto gli occhi accompagnati dall’immancabile cannuccia se non addirittura di una coppia di cannucce, anime gemelle sospese tra il ghiaccio e le labbra del consumatore prima di essere inesorabilmente gettate e disperse nell’ambiente?
Se non lo hai fatto, ti aiutiamo con qualche numero a farti un’idea della situazione.
500 milioni, il numero di cannucce che si usano e gettano ogni giorno solo negli Stati Uniti; attaccate l’una all’altra potrebbero avvolgere il mondo due volte e mezzo!
500 mila, le cannucce consumate in Italia ogni giorno circa.
5°, il posto delle cannucce nella classifica degli oggetti più inquinanti e rischiosi per la salute del pianeta e degli animali, in quanto non riciclabile e dalle ridotte dimensioni.
500 circa, gli anni prima che una cannuccia possa distruggersi completamente.
Perché la cannuccia di plastica è un problema?
In un nostro precedente approfondimento ‘Cannucce addio? Solo se monouso e di plastica!’, ti abbiamo spiegato brevemente che la problematica principale legata alla cannuccia riguarda sia i processi di produzione con cui viene realizzata ,ovvero a partire dal petrolio, risorsa non rinnovabile per eccellenza, che il suo smaltimento.
Avete mai sentito parlare delle Isole di Plastica che fluttuano nei mari della nostra Terra? Sono veri e propri continenti (il più grande si è formato nell’Oceano Pacifico) composti dal deposito dei rifiuti di plastica non biodegradabile di industrie, luoghi turistici, pesca e altro con gravissime conseguenze per la flora e la fauna marina. Anche nel mediterraneo si sta formando lentamente un accumulo destinato a depositarsi prima o poi nelle nostre belle riviere, come denunciato da Greenpeace e corroborato dai risultati della ricerca effettuata nel 2018 insieme all’Istituto di Scienze Marine del CNR di Genova (ISMAR) e all’Università Politecnica delle Marche (UNIVPM). La morale è sempre una ed inequivocabile: le conseguenze sono disastrose e i danni sono irreversibili se continuiamo a far finta di niente.
Quali misure sono adottate nel gestire la complicata situazione?
In realtà, nel 2018 la Commissione Europea ha già fatto un grande passo adottando la Strategia europea per la plastica in una economia circolare con la quale intende, innanzitutto, favorire la riduzione dei rifiuti di plastica e, dopo avere ridotto l’uso dei sacchetti di plastica, concentrarsi sull’eliminare quasi tutti i prodotti di plastica monouso.
Partiremo fra meno di un mese con la Direttiva sull’uso degli oggetti mono-uso e così, il 3 luglio dovremo dire addio a cannucce, cotton-fioc, posate, piatti, palette, tazze, bastoncini per palloncini, contenitori per alimenti e tazze in polistirolo espanso.
Si passerà poi a limitare l’uso delle microplastiche nei prodotti e stabilire l’etichettatura delle plastiche biodegradabili e compostabili, promuovendo modelli di produzione e consumo della plastica più sostenibili come materiali riciclabili e riutilizzabili entro il 2030.
Preparati al cambiamento
La cannuccia non è un semplice oggetto utile ma diventa un emblema del cambiamento verso un’umanità più consapevole del suo impatto sul pianeta in cui vive.
Per esempio, da quando il quotidiano ‘Evening Standard’ ha lanciato la sua campagna ‘The Last Straw’, ‘L’ultima Cannuccia’, nel territorio londinese decine di grandi catene della ristorazione e alberghiere hanno aderito all’appello impegnandosi a sostituire le vecchie cannucce di plastica con altre a minore impatto ambientale.
Le cannucce di plastica hanno i giorni contati e desideriamo che tu sia tra i primi a dare l’esempio con le tue cannucce personalizzate che rispettano la Terra e mostrano la tua ‘etica green’.
Le nostre 3 valide alternative Green
Noi aderiamo a pieno alla call-to-action presentandoti le nostre quattro proposte di cannucce ecosostenibili personalizzabili per permetterti di mostrare a clienti, lavoratori e amici la tua impronta ‘green’.
A differenza delle altre cannucce ‘eco-friendly’, le cannucce in acciaio sono riutilizzabili e indistruttibili, adatte a qualsiasi temperatura, insapori e completamente riciclabili. Sono prodotti atossici e perfette per ogni tipo di bevanda ma soprattutto sono lavabili in lavastoviglie senza alcun rischio di rovinarle! Personalizza la custodia con il tuo logo.
Con le cannucce in bambù dai un tocco natural ai tuoi cocktail con l’alternativa 100% biodegradabile! Il bambù è un materiale resistente e dalle proprietà antibatteriche. Sono lavabili a mano, con delicatezza in lavastoviglie o con lo scovolino (l’apposita spazzola) che permette di pulirle in profondità efficacemente.
Acquistabili >sfuse, a coppie e nella variante con il sacchetto di cotone per le trasferte. Incidi per sempre la tua cannuccia con il tuo logo.
Infine, tra le monouso, spiccano le cannucce in carta. Totalmente biodegradabili e organiche, ad impatto praticamente zero. Sono personalizzabili in due modi: sulla base bianco naturale possono essere decorate ottimamente con la stampa che desideri su tutta la superficie risultando perfette per ricevimenti, eventi e riunioni, oppure dotabili della loro custodia personalizzata a tuo piacimento per farti ricordare da chiunque.
Noi cerchiamo di rispettare l’ambiente e di proporti sempre le migliori soluzioni per farti riconoscere ed essere al passo coi tempi.