Ricorre in questi giorni l’anniversario di nascita di uno dei gadget personalizzabili più diffusi al mondo. Paulo Coelho la usò per spiegare senso e regole della vita, in alcune regioni d’Italia c’è ancora chi la chiama lapis. E’ la matita, slanciato parallelepipedo di legno porta grafite che il 10 settembre ha festeggiato 221 anni. Un anniversario ricondotto alla messa a punto del primo esemplare per opera del francese Conté. Che la grafite lasciasse il segno lo scoprirono in Inghilterra oltre 100 anni prima, ma l’idea di farla inghiottire dal legno per comporre uno strumento di scrittura e disegno l’ebbero oltre Manica.
Settembre è poi il mese in cui le matite si esaltano: riaprono le scuole, ogni libro vuole essere sottolineato e questo gadget personalizzabile torna ad essere di diffuso consumo dopo un’estate passata sulla Settimana enigmistica.
Trainati dunque dall’anniversario del lapis, vi presentiamo la “Lista degli imprescindibili della cancelleria”.
Una caratteristica fondamentale per un buon gadget è la comodità di utilizzo. La funzionalità e gli oltre due secoli di vita hanno reso la matita uno degli oggetti più diffusi sul pianeta e per un certo periodo anche dello spazio (circola indefesso il mito che vede gli astronauti russi portare la grafite in orbita per scrivere appunti e calcoli, mentre alla Nasa investivano milioni di dollari per progettare una penna ad inchiostro capace di sfidare l’assenza di gravità. A prescindere da chi sia arrivato prima, la matita c’era).
Dunque praticità e diffusione, doti che scatenano innumerevoli versioni di produzione per ogni esigenza. Ci sono modelli caratterizzati dal fusto: cilindrico, a base esagonale o flessibile. Vanno tutte a nozze col temperino. La lunghezza standard è di 17-18 centimetri, ma ne esistono di più corte a 9 cm e più massicce con diametro del fusto di un centimetro.
Molto utili per sezionare libri o appunti – c’è anche chi ne è diventato dipendente – i biglietti adesivi, in set con i segna pagina, risultano necessari in molti metodi di studio e organizzazione. Esistono anche nella versione segnalibro.
Dal colore indiscutibilmente plastico, l’evidenziatore Vancouver si dà un tocco green con un corpo realizzato con bottiglie di plastiche riciclate. E’ cugino di pneumatita, dove intorno alla grafite è stato avvolto materiale rinato da pneumatici dismessi.
Il capitolo penne in questa categoria è sterminato. Celebriamo una new entry: Stylus idual, penna a sfera opposta ad un cuscinetto touch screen di grande precisione. Diventerà un must.
A fine favola tutti i protagonisti tornano a casa. In questa avventura, per la precisione, dentro un astuccio. Magari con annesso moschettone per non perderlo dentro lo zaino e farlo schiacciare da un massiccio vocabolario o un notebook.